Marmolada Punta Rocca - Splitboard - 12 Novembre 2011

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avverto prima... trattasi di foto di repertorio
...e pure del periodo preautunnale.

e perchè direte voi?
Immagino già i vostri pensieri: "sei andato da PN fino al passo fedaia, ti sei alzato alle 5.55 AM, ti sei fatto due ore e mezza di strada, 1250mt di dislivello in salita e non hai nemmeno fatto una foto?? neanche con il cellulare???"

ebbene sì avete ragione, non ci sono spiegazioni logiche se non quella di spiegarvi un mio grandissimo difetto: mi piace talmente quell'effetto che si crea di simbiosi con l'ambiente quando vado in montagna, tanto che l'idea di fare una foto (e tornare nel mondo della pianura razionale) incute in me la paura che l'incantesimo si spezzi.



attenuanti: ne faccio di foto, non sono così scemo, però ci sono alcune volte (rare) che preferisco andare avanti e lasciare che il ricordo rimanga ricordo senza alcuna traccia tangibile. Sopratutto quando vado in posti già visitati, itinerari già fatti. Pensate che addirittura questa volta mi sono fatto tutta la salita con la macchinetta al collo... sì insomma giuro la buona intenzione c'era.

Sull'itinerario non dirò nulla o quasi (milioni le relazioni on-line e non ultimo il post specifico su questo portale)... passo fedaia-punta rocca seguendo la simil traccia della pista. Variante molto interessante che vi consiglio, dopo i primi 500mt circa quando si incontra la stradina pianeggiante svoltare a sx facendo attenzione alle piccole forre (solitamente c'è traccia già fatta), si serpeggia un po' seguendo l'andamento del terreno e poi si risale sul pendio sotto il Serauta (meno pendente e più continuo della solita salita lungo la pista) per poi ricollegarsi al solito itinerario con lunga diagonale verso dx che collega alle ultime due rampe prima dell'arrivo in sommità.

Condizioni: magnifiche per essere inizio stagione. Dalla cima e fino alla stradina neve galattica: polverosa e senza troppi passaggi (perlomeno se vi và di andarvi a cercare un po' di parti più ripide e  vergini). Dall'alto sono partito sulla spalla per poi fare il classico saltino dalla cornice ed arrivare sul pendio a dx (vedendolo di fronte mentre salite) rispetto alla pista. Non lo ritengo nè pericoloso nè così difficile, basta solo avere un po' di voglia di tentarlo al massimo si fà un capitombolo ma tanto se lo fate è perchè c'è fresca a sufficienza. Ovvio le condizioni vanno valutate ma in questa stagione la cornice è ben acccennata ma solida e mai colossale inoltre il pendio sotto è subito verticale nel primo tratto quindi vi fa prendere subito velocità. Il mio consiglio infatti è quello di assecondare il terreno, arrivare decisi sulla cornice (prendere una delle scie vicine come punto di riferimento aiuta) e con direzione massima pendenza (quindi perpendicolari rispettoalla cornice, se un po' di timore vi fà arrivare di traverso allora è meglio evitare), a quel punto si può anche rallentare un pelino (ma non fermarsi) e quando si stacca non rimanere arretrati ma posizionare il corpo verso il centro (tavola o sci che siano). Non appena si atterra sulla fresca sottostante non curvate subito, tirate dritto e non temete, tanto se prendete velocità avete tutta la piana di fronte a voi per iniziare con una bella curva a raggio ampissimo per poi farla seguire ad altre a raggio sempre più ridotto (semprechè il vostro obiettivo sia fermarvi circa 150mt più sotto).
Cmq come dicevo fino alla stradina condizioni eccezionali poi i molti passaggi, un innevamente non proprio perfetto e man mano che si scende dei sassi distruggi attrezzatura mi hanno fatto propendere per fare gli ultimi 100mt con tavola in mano (solo in discesa però, in salita si parte dal passo).
Previsioni? Se questa settimana non nevica (come sembrerebbe) inutile tornare sabato, a meno di essere interessati a far solo allenamento in salita... se invece una piccola perturbazione arriva allora altro discorso, anche con fondo duro le tracce segnate che diventeranno binari di ghiaccio verrebbero in parte coperte e così la discesa potrebbe rivelarsi cmq interessante.

Novità: ho cambiato attrezzo (e chissenefrega direte voi...). No no cosa avete capito gli sci mai... però ho acquistato la "splitboard", cioè una tavola che in salita è sdoppiabile e permette di mettere pelli di foca e tentare di mimare i movimenti degli sciatori (in salita). Dico "mimare" perchè rispetto alle "tutine" (come un mio amico chiama i mostri che si allenano facendo due volte il pendio nel tempo che ci metto io a farlo una volta) cmq si hanno ai piedi due perline che un asse di un parquet ci fà un baffo (considerando tavola e attacco il peso medio si aggira sui 3,5kg ca per gamba). Però per chi come me si è fatto 4 anni a portarsi la tavola sulla schiena e salire con le ciaspe... bhè il cambiamento è abissale. Qualche dato (non parlo mai di numeri ma considerata la volontà del post semi-tecnico non saprei come fare altrimenti): l'anno scorso il dislivello dal passo con tavola sulla schiena e ciaspe l'avevo coperto in 3h e 45', quest'anno in 2h e 50'. Le condizioni erano analoghe e la mia preparazione ritengo sia molto simile (forse quest'anno un filo meglio ma non tale da giustificare l'abisso di differenza). Questo itinerario premia molto la split rispetto alle ciaspe, pendenze mai troppo elevate, lunghi tratti senza cambi di direzione, etc infatti il test è ancora apertissimo e durerà tutta la stagione. Questi i punti dolenti: il costo del materiale ahimè, e poi su neve dura e ghiacciata meglio sempre progedire sulla massima pendenza infatti la grande larghezza delle tavole non permette una presa di spigolo sicura (considerando anche il diverso tipo di attacco/scarpone rispetto allo sci), nelle inversioni di direzione la punta della tavola fà fatica a seguire il movimento del ginocchio costringendo un'apertura troppo ampia della gamba o un colpo di tacco per far alzare la punta e girare la tavola. Per tutto il resto: superpositivo, un ultimo consiglio ai pochi snowboardisti che leggessero questo articolo: non inziate la vostra attività fuori pista con la splitboard, rischiereste di rimanerne delusi. Sono ancora molto i limiti oggettivi dell'attrezzo rispetto a quelli dello scialpinismo, inoltre imparare ottimamente a maneggiare le ciaspe in salita, in diagonali, sul ghiaccio vi permetterà di trovarvi meglio poi con la split.

E per finire questo il mio set di materiale scelto:

TAVOLA: Jeremy Jones Solution Split 164
(http://jonessnowboards.com/index.php/product/solution)

ATTACCHI: Spark Blaze LT
(http://www.sparkrandd.com/products/2012-the-blaze-lt/)

SCARPONI: Sparke Deluxe
(http://www.sparkrandd.com/products/spark-boot/)

veramente un ottimo set (nulla a che vedere con le robe uscite due anni fa) e con piacere vorrei fare un po' di pubblicità all'unico negozio che credendoci tiene parecchio materiale in visione (normalemente sarebbe toccato comprare tutto solo on-line).
Il proprietario è un ragazzo che si fà chiamare "macho" ed molto preparato tecnicamente, il negozio è ProSport a Vicenza (http://www.prosport.it/2007/html/index.php).
NON E' UN NEGOZIO PER LA MONTAGNA anzi il taglio è molto giovane e casual, "macho" si tieni un piccolossimo angolino per la chicca delle splitboard.
Lo dico perchè per onor di cronaca il mio negozio preferito di montagna è "Nico's Alp" prima che Renzo mi trovi per strada è mi ricopra di legnate... certo se poi deciderà di ampliarsi verso le splitboard... bhè allora la cosa cambia... ma vista l'esiguita del mercato di ipernicchia a cui dovrebbe rivolgersi glielo sconsiglio. :)

saluti a tutti
nicola