Claut

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DATI TERRITORIALI

Altitudine: 613 m. slm
Abitanti: 1181
Nome abitanti: "Clautans"
Patrono: San Giorgio
Superficie comunale: 165,98 kmq
Frazioni: Contron, Cellino di Sotto, Cellino di Sopra, Pinedo, Creppi, Matan, Lesis, Tuca
Valli e località: Val Settimana, Val di Giere, Val Cialedina, Val Contron, il Pradut, la Putha.
Comuni contigui: Barcis, Chies d'Alpago (BL), Cimolais, Erto e Casso, Forni di Sopra (UD), Forni di Sotto (UD), Frisanco, Pieve d'Alpago (BL), Tramonti di Sopra
Fiumi: Cellina, Settimana

Lingua: A Claut si parla il "Clautano", una variante del friulano piuttosto particolare, con numerosi punti di contatto con il ladino dolomitico dovuti al fatto di trovarsi nei pressi di un'area di antica transizione tra il friulano ed il ladino: l'area di transizione vera e propria era, probabilmente, quella vicina di Erto e Casso (oggi zona di confine tra friulano e bellunese, quest'ultimo sostituitosi al ladino nell'800).

Impianti sportivi: A Claut sono presenti impianti per lo sci di fondo e per la discesa. È presente inoltre un moderno palaghiaccio, intitolato ad Alceo Della Valentina, che è stato sede delle Universiadi del 2003 per il curling e dei campionati europei di curling nel 2006. Recentemente è stata realizzata una nuova pista ciclabile, accessibile a qualunque tipo di bicicletta, lunga oltre 20 km che si snoda tra le valli di Claut e Cimolais, attraversando siti di particolare interesse e di bellezze naturali che comprendono le Muntisele, il parco Faunistico Pianpinedo, la Pineta delle vecchia Prada e i centri di Claut e Cimolais. La palestra comunale costituisce un importante realtà per le opportunità che essa offre a livello sportivo agonistico, ideata per ospitare competizioni e stage di preparazione, anche ad alto livello nelle discipline del basket e volley, in pochi anni di vita ha già ospitato numerosi stage di nazionali e tornei internazionali giovanili di basket e volley.

Località importanti per lo scialpinismo: Pradut, Colciavath, Ressetum, Frate, Dosaip, Cialedina, Pramaor, Cornaget, Val de Senons.

Luoghi di interesse: Chiesa Parrocchiale, Museo della Casa Clautana, Orme del Dinosauro a Casera Casavento, Val settimana, Casera Pradut

LA STORIA

Pochi paesi come Claut, per quanto ne sappiamo, pur vantando origini antiche, sono stati prigionieri per tanto tempo di una valle, la valle del Cellina e Claut deriva proprio dal latino, Clauditu che significa luogo chiuso. Dall’anno 924 infatti, quando la ”villa quae vocatur Clauto” è citata in un atto di donazione all’Abazia di Sesto al Reghena da parte della contessa longobarda Imeltrude, fino al 1911-13, un solo sperduto e pericoloso sentiero collegava Claut, passando per Barcis e Andreis, alla pianura friulana, da una parte, e per Cimolais ed Erto-Casso andava a strapiombare nella valle del Piave. Questi paesi però esistevano da molto tempo prima, riuscendo a sopravvivere in un ambiente così aspro e fuori dal mondo, grazie alla caccia, alla pesca a quel poco di agricoltura di montagna alla pastorizia e allo sfruttamento dei boschi che più avanti, si trasformò in commercio con la Repubblica di Venezia mediante la fluitazione e un sistema di stue, cioè piccole dighe in tronchi che ne agevolavano il deflusso verso valle.
Fu indispensabile, in questo quadro di generale povertà e durissime fatiche, il ruolo svolto dalle donne che, oltre ad accudire ai figlie e ai consueti lavori della casa e della stalla, provvedevano in parte alla fienagione e alla legna e si impegnavano, da vere eroine, a gruppi con altre amiche, a rifornire di generi alimentari non reperibili in loco, la propria famiglia. Queste donne portatrici poi, lasciavano il paese, una volta scioltesi le prime nevi, con la gerla carica degli utensili di legno fabbricati dai propri uomini, per raggiungere anche città lontane come Trieste e Bologna. Erano cucchiai, pepaiole, coppe, cannelle e votazze che gli uomini avevano ricavato dal legno mediante l’impiego di torni e altre ingegnose “macchine”, pure di legno, durante il periodo invernale di forzata inattività.All’inizio del ‘900 venne il primo tratto di strada Montereale-Molassa, di 5 Km per sfruttare l’energia elettrica del Cellina. Poi il secondo tratto, la vera strada, per sfruttare le potenzialità strategiche di un collegamento con le truppe del Cadore, nel 1911-13. Da questo momento possiamo dire che entrò in crisi la vecchia economia silvo-pastorale-artigianale eincominciò necessariamente l’esodo della popolazione all’estero e nelle città industrializzate.Tralasciando tanti aspetti importanti, arriviamo al dopoguerra, che fu operoso e pieno di spirito nuovo, ma non potè evitare l’esodo della popolazione alla ricerca di un lavoro meno faticoso e più redditizio, e passiamo alla fase di un certo turismo di massa, che sceglie la Valcellina per gli aspetti interessanti (ora!) del paesaggio ed il costo modesto delle pensioncine. Ma le strutture restano inadeguate ed il flusso, piano piano, si riduce. Occorreva trovare nella popolazione, consensi alla politica di sviluppo turistico, ed in alto, concreti appoggi politici.
E’ così che senza sostanziali cambiamenti, arriviamo al fatidico anno 1963, quando si abbatte, come una montagna, sopra Erto-Casso, ma con ripercussioni in tutta la Valcellina, il disastro del Vaiont. Morti, sconforto, scelte difficili. Nel 1976 il terremoto del Friuli, si fa sentire anche qui, accentuando la sensazione di una triste persecuzione della sorte, ma suscitando anche esempi belli di solidarietà e desiderio di vivere. Intanto era stata istituita la Comunità Montana, che era riuscita ad avviare a soluzione il problema della strada con la ben nota scelta del tracciato in galleria, ed era andata anche in porto l’istituzione del Parco naturale delle Dolomiti friulane con finalità, essenzialmente, di tutela attiva del territorio.
Realizzata finalmente la nuova strada (1993) che garantisce sicurezza e scioltezza di transito, il Comune di Claut ha imboccato decisamente la via della sviluppo turistico legato allo sport. Così sono sorti il palazzetto del ghiaccio, che ha consentito lo svolgersi proprio a Claut, delle universiadi di pattinaggio; la nuova bella pista per il fondo, per la discesa, la palestra, e attrezzature varie per il tempo libero. Da parte dei privati, a sua volta, veniva potenziata ed ammodernata la struttura ricettiva. Ma è tutto il tessuto sociale a risentirne positivamente come per una sorta di riqualificazione. Dalla collaborazione tra gli Enti viene certamente ad averne beneficio il turismo arricchito da forme moderne di escursionismo e di educazione ambientale. I comuni di Andreis, Erto-Casso, Cimolais (sede del Parco) e Barcis, fanno ormai parte di questa realtà, e da cosa nasce cosa. Sul piano di un turismo culturale citiamo ad esempio la collaborazione tra Parrocchia Parco Comune Museo Casa Clautana C.A.I. e Proloco ai fini della conoscenza e divulgazione dei nostri costumi e tradizioni, che trovano nella figura forte e dolce della Clautana che ha commosso Carlo Sgorlon, l’epopea di tutte le donne valcellinesi di una volta.
COMPRENSORIO DEL PRADUT
La casera ed il comprensorio del Pradut si trovano lungo i versanti settentriali della dorsale calcarea del Ressetùm, e sono raggiungibili dall’abitato di Claut proseguendo per circa 3 km fino raggiungere la località di Lesis, dove si trova un comodo parcheggio attrezzato (Pian del Muscol). La zona, per la sua natura orografica e climatica, è da sempre interessata da abbondanti nevicate, si presta quindi ad un' ottima frequentazione invernale di scialpinismo o ciaspole.
Recentemente l’area è interessata da una gestione invernale che punta ad offrire un servizio turistico selettivo e di qualità, di basso impatto e pertanto dedicato a quei fruitori che ricercano sempre più ambienti integri, poco affollati ed ospitali a contatto diretto con la natura.
Durante la stagione invernale viene mantenuta costantemente battuta la strada di accesso alla Casera Pradut (circa 6 km per 800mt di dislivello), è attivo un servizio di trasporto che parte dal parcheggio di pian del Muscol e porta a Casera Pradut. Per accedere a questo servizio è necessario prenotare i posti con adeguato anticipo al n. 3395919173
All’interno della Casera Pradut è attivo un servizio di ristoro dove si possono consumare bevande e cibi caldi.
Oltre la Casera Pradut è possibile raggiungere le Cime della dorsale del Ressetùm con Sci da alpinismo o racchette da neve, trattasi di Cima Frate, Cima Forcia Bassa, Cima del Colon. Tutte queste salite sono impegnative e da effettuarsi con condizioni di neve e tempo stabili.
Durante il periodo estivo è posibile praticare il Soft Down Hill, praticamente si scende dai dintorni di Casera Pradut, scegliendo diversi sentieri, con le MTB. Un pulmino porterà in quota di volta in volta, resta solo il divertimento delle discese, l'attività è praticabile da tutti.
Per informazioni sulle condizioni del manto nevoso, l' organizzazione di uscite scialpinistiche o con ciaspole assistiti da Guide, noleggio materiali o l'effettuazione del Soft Down Hill, si può contattare l' Accademia Alpina di Claut al n. 3333866363