Cresta del ressetum 2.067m

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La salita al Ressetum con gli sci è una classicissima di Claut, partenza doverosa al Pian del Muscol, circa 4 km dopo l' abitato, frazione di Lesis, circa 1.400m di dislivello, prima abbastanza monotona attraverso un bosco di faggi, poi a mano a mano che si sale il bosco dirada fino ad arrivare al pascolo ed in breve alla casera Pradut. Per salire ci sono due possibilità, seguire la strada forestale oppure la comoda mulattiera segnata con bollini Cai, entrambi partono subito dopo il pargheggio di Pian del Muscol.La casera è gestita in inverno e diventa un buon posto per mangiare una pasta o fare una pausa, da citare inoltre, il servizio navetta con il gatto delle nevi che porta fino in casera, per info sentire il gestore della casera, Danilo.

 Dal Pradut si prosegue per la strada che va verso Casera Ressetum fino ad incrociare un sentiero che sale sulla sinistra, di solito è sempre presente una comoda traccia, circa 1 km da Casera Pradut. Da qui diversi saliscendi ci portano a Forcella Baldass, 1.798m, giunti in forcella possiamo ammirare l ' intera dorsale che va dal Colon fino a Frate, guardando la dorsale, di fronte leggermente a destra abbiamo la Cresta del Ressetum. Ora il bosco lascia posto ad ampi pendii con pochissima vegetazione ed alcune rocce affioranti, possiamo scegliere la traccia di salita che preferiamo, di solito i pendii di sinistra scaricano, fare attenzione e mantenersi a destra salendo. In breve in Cresta.

Io sono partito presto, alle 06:00 ero con gli sci nello zaino a Pian del muscol, li calzo quasi in Casera Pradut, 10 minuti prima, avevo anche deciso di salire con le scarpe da trail, decisione ottima direi. Dalla Casera decido di proseguire senza sosta, la neve è ghiacciata ma le pelli tengono, sto provando un paio di sci ed attacchi nuovi, le sensazioni sono molte e diverse. Arrivo a Forcella Baldass, una sosta la faccio, pochi minuti per alcune foto, riparto, il cielo è azzurro, stupendo, il manto nevoso tiene ancora bene, nel frattempo arriva anche il sole. Decido di tenermi a destra e faccio un itinerario diverso dal solito, appena più lungo ma molto bello, mi regala un panorama più ampio su Claut e sul Monte Frate. Arrivo in cresta, sotto i piedi da qualche minuto ho un leggerissimo strato di polvere, 3/4 cm al massimo, ma già penso a quei pochi metri calzando gli sci. In cresta faccio una sosta meritata, foto, tolgo le pelli, mangio un panino e bevo un succo, purtroppo devo scendere e prendere la volta di Pordnone per andare in negozio, magari ci penso poi, adesso me la godo.
Calzo gli sci, sono eccitato, l' attrezzatura che sto testando dovrebbe essere quanto di meglio offre il mercato per la prossima stagione, il tutto pensato per la discesa in fuori pista, speriamo bene, parto. La prima serie di curve mi ricorda le sciate invernali, farina per 200 m di serpentina pura, gli sci girano che è una meraviglia, nonostante il raggio abbastanza lungo, gli attacchi mi fanno provare sensazioni strane, mi accorgo di avere i piedi molto sensibili, sento molto la presa di spigolo. Il manto nevoso cambia, tutto è ancota gelato, non molla niente, troppo presto, scendo e gli sci continuano a mordere la neve in una maniera mai vista, in breve arrivo a Casera Pradut, una discesa niente male vista la stagione inoltrata. Decido di percorrere un pezzo di strada visto il tempo ristretto, in breve arrivo ai sassi, a malincuore rimetto tutto nello zaino, calzo le scarpe e giù per il sentiero, ore 10:00, sono in auto verso Claut. La attrezzatura ve la spiego più avanti, quando il test sarà completo.