01/02/2013 - Canale del Travignolo

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Guarda le foto di questa relazione nell'album Canale del travignolo





Ammetto che era uno dei progetti, ma così com'è arrivato, è riuscito a stupirmi e superare qualsiasi aspettativa.
Dalla prima lettura di "100 e più itenerari delle dolomiti", di G.Sani, il passo del Travignolo e il canale mi erano rimasti impressi.
L'ambiente è eccezionale (non faccio relazioni perchè tra il libro citato e la rete se ne trovano): si tratta di uno stretto canale tra il cimon della Pala e la cima Vezzana nel cuore delle Pale di San Martino.
Ieri, io e samuele, siamo partiti dal Passo Rolle, arrivati alla baita Segantini abbiamo percorso le creste di destra per poi fare il lungo traverso sotto i bastioni di roccia. Terminato il traverso si entra nella conca del ghiacciaio del Travignolo che ha come sbocco naturale uno stretto canale con una roccia incastrata nel mezzo. Al suo culmine in primavera solitamente si forma una cornice di misure epiche. Alcuni lo fanno prendendo la funivia della Rosetta, poi discesa e breve risalita sul versante opposto (che io sconsiglio vivamente).
Per questioni di sicurezza (vedere il canale prima di scenderlo) ed anche un filo di etica (squisitamente interiore, ognuno fà quello che vuole in montagna) abbiamo deciso che saremmo saliti da dove si saremmo scesi e così è stato.
Forse il momento più delicato sono stati gli ultimi 200mt nella conca prima del canale: c'è tanta neve e nella zona (che non conoscevo) il vento lavora in maniera strana, e così su questi vasti pendii la risalita andava scelta tra i coni dove non si erano formati lastroni da vento. Poi i timori in discesa sono stati ridimensionati, in quanto era tutto molto più sicuro delle apparenze.



Il canale è magnifico e completo sotto tutti gli aspetti della montagna. Salendo siamo passati a destra della roccia con un passaggio, arampicando con i ramponi (a proposito ottimi i fitweel), non proprio banale. Al ritorno una breve doppia di 15mt (a sinistra del masso) ha permesso di superare l'ostacolo. Ci sono 2 soste (samu ne ha vista una terza anche nel canale più in alto) con cordini su spuntoni (di cui una con maglia rapida utile per la doppia).



Se già l'itinerario è di quelli che mi mettono i brividi, ieri la cigliegina sulla torta è stata sia farlo il primo di febbraio con innevamento invernale ed abbondante (battuta traccia dall'inizio fino alla fine, mentre samu più esperto di me ha arrampicato per primo), sia in totale prima traccia e senza anima viva nè all'andata nè al ritorno.
Il rientro alla baita Segantini sembrava il ritorno al mondo civile, mai ambito dal sottoscritto, che infatti è tornato alla nuda e cruda realtà perdendo il portafoglio non sò dove.
Al momento le uniche due foto col mio "schifo" cellulare, poi quando Samu le scarica e me le passa aggiornerò il post. (ndr: aggiornato il post).

saluti
nicola