Venal e Antander - 23 Maggio 2011

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lunedì 23 maggio 2011.
I programmi iniziali prevedevano l'ultima gita in marmolada, ma viste le assurde temperature (zero termico a 3100 mt!), io e samuele decidiamo di appendere sci e tavola al chiodo (ma solo per l'estate) e fare un giretto per creste.
Samuele è un amico guida e sà che sono un appassionato del "ravanamento" così mi propone un giro tra Venal e Antander, lui davanti e io a seguire.
Partiamo alle 6 da Casera Crosetta, un venticello insistente non fà sentire il caldo e la valle fino in forcella Venal è tutta in ombra.
Ben presto capiamo che i ramponi nello zaino saranno pressochè inutili e così a 200mt in linea d'aria dalla forcella Venal usciamo dal sentiero ed arrampichiamo su erba e roccia con passaggi facili ma con un'esposizione che si fa sentire tutta.
Andiamo via in conserva corta con soste volanti su spuntoni, mughi, etc Samuele fà pratica e io faccio finta di fare il cliente impedito (poi mi dirà che non aveva colto la differenza rispetto a quando non interpreto!).
Arriviamo in cima al Capel Piccolo (credo) e scendiamo la cresta fino all'attacco della salita del Capel Grande. Decidiamo di saltarlo per dirigerci diretti alla forcella Venal, aggirarla e poi salire in cima al Venal per una magnifica cresta aerea con direzione sud ovest. La parte finale della salita è semplice su una piccola pala erbosa, la cresta d'avvicinamento invece è divertente e dà possibilità anche di impegnarsi in qualche passaggio per nulla banale.
Torniamo per la via di salita e decidiamo di salire l'Antander, la cresta nord è tutt'altra cosa rispetto al Venal, va sù dritta e tutto si muove. Per fortuna niente cumuli erbosi ma solo roccia. Le soste sono tutte veloci su lame e blocchi. Il tutto risulta emozionante e con difficoltà accettabili, certo è che la salita è molto più simile ad una via alpinistica che un sentiero. Assolutamente da evitare per chi soffre di vertigini.
Arrivati in cima ci aspettiamo di trovare la consueta cresta dolce verso sud ed invece troviamo uno spigolo alquanto incasinato che ci costringe ad arrampicare in discesa.
Samuele si muove come un gatto mentre io ... bhè diciamo che bado ad essere efficace.
Arriviamo sul ghiaione con il bivacco Toffolon a 200mt circa sulla sinistra, decidiamo di scendere diretti anche perchè il rientro non sarà per nulla breve.
La valle fino alla quota bosco, escluso un brevissimo tratto, è tutta un ghiaione e le pareti del Mesner fanno una gran impressione. Arrivati al bosco dobbiamo tagliare verso destra per rientrare in casera Crosetta. La carta segna un sentiero "natura" comodo da seguire ma ci perdiamo in maniera più o meno volontaria nel basso bosco dell'alpago.
L'idea si dimostrerà pessima perchè il rientro è veramente lunghissimo e sguazzare tra foglie marce e rami secchi sarà divertente solo per i primi dieci minuti.
Arriviamo alla macchina un po' provati verso le 13.30.
Gran giornata e l'Alpago è sempre splendido.
saluti
nicola