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nov 05

Supercouloir - ED 500m - Mont Blanc du Tacul - Gruppo del Monte Bianco

nicos Inviato da: nicos il 05 nov, 2011 in Relazioni - Alta montagna Print PDF
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alt Guarda le foto di questa relazione nell'album Supercouloir - ED 500 m - Mont Blanc du Tacul - Gruppo del Monte Bianco

Il Supercouloir è semplicemente un Cattedrale della Natura, un esempio di quanto grande possa essere l' ambiente che la montagna offre, "grande" non nel senso di ampiezza ma nel senso di Onnipotenza della Natura stessa. Questo è quello che provi quandi ti avvicini, onnipotenza, non puoi non ammirare e venir colpinto da quello che vedi. Guardi verso l' alto, una gigantesca mole granitica forma lo zoccolo di pietra su cui verte il Supercouloir. Appena sopra parte un canale bianco che sembra una colata di acqua ghiacciata scesa direttamente dal cielo, mentre lo sguardo sale, scrutando questa fantastica goulotte, le pareti si fanno sempre più irte, dense di guglie e pinnacoli. L' insieme, forma una gigantesca, possente e magnifica cattedrale, con il suo culmine al centro, sulla verticale di questa difficile cascata di ghiaccio. Appena il pensiero torna razionale pensi che non ce la farai mai, impossibile salire quella cosa, impossibile..... Questo è quello che realmente abbiamo provato, alla vista del Supercouloir, fino ad oggi, il più bel canale che abbia mai salito, sia dal punto di vista dell' impegno, della fatica, dell' estetica e dell' ambiente in cui si trova. Abbiamo salito il Supercouloir il 5 Maggio del 2011, io e Daniele, siamo partiti dal rifugio des Cosmiques al mattino presto, in realtà non prestissimo perchè io stavo male, verso le 07:00 circa, scendiamo dal rifugio e procediamo in direzione Punta Helbronner, rifugio Torino, per capirci. Dopo un po' troviamo una traccia e la seguiamo, la neve è alta e soffice, si avanza con fatica, aggiriamo tutto il Mont Blanc du Tacul, ad un certo punto bisogna deviare verso destra e puntare verso un risalto roccioso abbastanza evidente, sulla verticale di questo canale ghiacciato, da qui si sale verso la Terminale.

Comunque l' attacco rimane a destra della candela ghiacciata che forma la parte bassa del Supercouloir, si forma in inverno ed è possibile salirla, in primavera normalmente non è più possibile passare di la perchè crolla. In questo caso si risale lo zoccolo roccioso sulla destra.
Qui parte la via, abbiamo perso abbastaza tempo per trovare l' attacco, seguivamo delle tracce che però finivano verso delle placche di granito, in alto  verso l' attacco del Gervasutti, abbassandoci sullo spigolo, abbiamo trovato l' attacco giusto. Si rimonta lo spigolo su dlle placche miste a gradoni e risalti di granito, uno spit e un chiodo per la prima sosta, sinceramente non ricordo se questa sosta esiste o se è da costruire.
Da qui si sale aggirando lo spigolo verso l' interno, a destra, seguono altri due tiri di V duretti, comunque ci sono le soste a spit e qualche chiodo in parete.
Dalla sosta dell' ultimo tiro si risale un canale nevoso leggermente appoggiato, verso sinistra, faccia a monte, questo termina in una sosta, dove comincia la goulotte ghiacciata.
Fino a qui abbiamo usato attrezzatura da roccia, ad essere sincero, ho tentato il primo tiro con gli scarponi ma alla prima sosta ho dovuto optare per le scarpette, qui si lascia tutta la ferramenta da roccia per usare quella da ghiaccio, questa è una delle caratteristiche di questa via, portare su l' attrezzatura da roccia e da ghiaccio contemporaneamente.
Si parte con piccozze e ramponi, ci sono diversi tiri di ghiaccio, alcuni appoggiati, alcuni passaggi verticali. Il ghiaccio è molto bello e consistente, non tanto plastico perchè oghi tanto si crepa ma l' ambiente è eccezzionale. IL canale è incassato tra due enormi e verticali pareti, completamente in ombra. La temperatura cambia decisamente, sul granito si stava molto bene, nel canale siamo molto sotto lo zero, alle soste ci ghiacciamo mani e piedi, ricordo che in una ci pioveva addosso dell' acqua che si congelava all' istante sulla giacca, doveroso il piumino per scaldarci durante le sicure. Anche qui le soste sono a spit sulla destra, da poco riattrezzate, non senza polemiche da parte di alcuni alpinisti, personalmente, dopo aver visto i vecchi chiodi, ringrazio di cuore Bassanini e Civra per il riattrezzamento della via, due bravissime Guide alpine di Courmayeur.
Alla fine dei tiri di ghiaccio, si può optare per proseguire fino alla cima del Mont Blanc du Tacul, avendo tempo a disposizione, ma la maggior parte delle cordate scende in doppia. Noi, saliti tardi, abbiamo scelto le doppie, scendendo, una volta arrivati al canale innevato, dalla prima sosta all' inizio del ghiaccio, si scende direttamente lungo la verticale della goulotte, in basso si trova la sosta, a destra faccia a monte.
Abbiamo recuperato il materiale da roccia e ci siamo fiondati giù, fino alla terminale, rimane il rientro al Cosmiques, più o meno erano le 16:00 del pomeriggio, la prima parte di ghiacciaio è in discesa, chiaramente, ma una volta presa la traccia, bisogna salire fino al Cosmiques, noi eravamo anche senza bastoncini (errore imperdonabile!!!!!!!!!!)
Credetemi, è stata una faticaccia, molta ma molta fatica, gli zaini erano pesantissimi, siamo arrivato al Cosmiques alle 20:00 di sera, esausti e il gestore ci ha chiesto se avevamo prenotato, gli abbiamo detto di no, che rientravamo dal Supercouloir, ci ha risposto che dovevamo telefonare..........
Comunque alla fine ci ha dato da mangiare, diciamo che sembra scorbutico, in realtà parla anche italiano, mi raccomando telefonate prima di andarci. Il giorno prima, quando gli abbiamo detto che andavamo a fare il Supercouloir ci ha detto che dovevamo pagare subito, mahh.. che sia sfiducia??!!!
Comunque la salita è stata stupenda, impegnativa ma bellissima, ci siamo ripromessi di tornare, questa volta con i tempi giusti per uscire in vetta al Mont Blanc du Tacul.
Renzo Grava e Daniele Guagliardo





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